La Nostra Storia
Aveva piovuto tutta la mattinata e il cielo color piombo non lasciava speranze alla voglia di sole. Ero giunto da poco a Milano, la mia destinazione chiesa di Sant'Eustorgio.
E' da questa basilica, sacra e misteriosa, che inizia la nostra storia, che narra di crociate, di Re e Santi e che rivela le origini della nostra denominazione.
Ponendosi di fronte alla facciata della chiesa si nota subito un particolare insolito che si discosta dalla tradizione architettonica, sulla cima del campanile al posto della classica croce svetta la "Rosa dei Venti", la stella a otto punte: il simbolo dei Magi, che indica la presenza delle loro reliquie, oggetto da sempre della devozione dei fedeli e simbolo che ci unisce alle origini della Chiesa riportandoci addirittura all'infanzia di Gesù.
In questa vicenda si intrecciano leggenda, tradizione e storia.
La figura di Sant'Eustorgio, eletto nel 343D.C. nono vescovo di Milano, funge da anello di congiunzione tra passato e presente.
Ponendosi di fronte
La leggenda racconta che i Magi morirono a Gerusalemme, dove erano tornati, dopo la crocefissione di Gesù, per testimoniare la fede di cui si erano fatti predicatori nei loro paesi. Nel 326 D.C. le loro spoglie furono trovate dalla regina Elena, madre di Costantino, la quale si recò a Gerusalemme dove, insieme alla reliquia della vera croce, ritrovò anche i resti dei Magi e decise così di trasferirle nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli. Anni dopo Costantino le donò a Eustorgio quando questi, eletto vescovo, si recò da lui per rimettere nelle sue mani il mandato di governatore di Milano da lui ricevuto. Eustorgio le trasportò, assieme al pesante sarcofago nel quale erano state riposte, usando un carro trainato da buoi. Dopo un lungo e avventuroso viaggio, giunse proprio qui, all'ingresso della città da Porta Ticinese, dove il carro sprofondò nel fango. L'incidente fu interpretato da Eustorgio come un segno divino, e per questo fece erigere la prima basilica nella quale custodire le reliquie dei Magi. Per un certo periodo di tempo, le reliquie vennero dimenticate e riscoperte solo nel 1164 quando l'imperatore Federico I di Svezia, " il Barbarossa", durante una delle calate in Italia, ordinò al suo consigliere, Rinaldo di Dassel, che era anche arcivescovo di Colonia, di impadronirsi delle reliquie.
Le spoglie dei Magi avrebbero aiutato il Barbarossa a creare un nuovo tipo di culto cattolico-imperiale basato sul concetto di monarchia sacra. Rinaldo partì da Milano il 10 giugno 1164 e arrivò a Colonia il 23 luglio dello stesso anno. Durante questo viaggio molti luoghi in Italia, Svizzera, Francia e Germania furono toccati da questa processione e si fregiarono così dell'onore di avere ospitato le reliquie. A testimonianza di questa tesi, analizzando il percorso seguito da Rinaldo, molte osterie e locande presero i nomi come "alla Stella", "le Tre Corone" e "ai Tre Re". Infine le spoglie dei Tre Re Magi finirono nel duomo della città tedesca di Colonia. Nel 1906, infine, il Cardinale Ferrari, vescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in una preziosa urna di bronzo posta sopra l'altare dei Magi, sulla quale spiccano tre lettere S.T.M. Sepulcrum Trium Magorum. Questa è la Tomba dei Tre Re.